Il giorno delle nozze può diventare ancora più speciale a suono di swing. Duke Ellington cantava “It don’t mean a thing if it ain’t got that swing” (non significa nulla se non ci metti dello swing, ndr). Un intrattenimento davvero coinvolgente ed energico, sia per gli sposi che per gli invitati. In gergo jazzistico swingare, significa saper comunicare musicalmente in modo espressivo, sulle note di un ritmo “saltellante” e “dondolante”. E dagli anni Venti questo genere musicale è uno dei più gettonati per party eleganti e al tempo stesso sensuali, compreso quello per il matrimonio.
A riportare in auge l’età del jazz, le suggestive scene de Il Grande Gasby del regista Baz Luhrmann, un appassionato remake cinematografico del romanzo di Francis Scott Fitzgerald, il più acuto ritratto dell’anima dell’epoca. Gli sposi possono scegliere tra vari tipi di band, affinché si adattino al meglio ai diversi momenti della giornata: dall’intimità di due soli musicisti, alla sfavillante musica di un’orchestra intera, con pianoforte, batteria, sassofono, tromba, clarinetto, violino e voce. Il repertorio può variare da un revival di brani internazionali e italiani: da Benny Goodman, Count Basie, Tony Bennett, Frank Sinatra, Ella Fitzgerald, fino ai giorni nostri con Michael Bublé e Mario Biondi.
Per una full immersion nelle atmosfere della vecchia Hollywood o dei sobborghi di New York è indispensabile la presenza di due o più maestri di ballo, utili a guidare gli ospiti nei passi del charleston, del boogie woogie e del lindy hop. E perché no, gli sposi possono anche prepararsi all’evento andando a scuola di ballo nei mesi precedenti, per arrivare pronti al grande giorno e conquistare la pista con qualche passo scatenato o con una figura raffinata che lasci gli astanti a bocca aperta. Chi non vuole accontentare solo gli invitati vintage o appassionati di jazz, ma anche gli amanti della musica da discoteca, può optare per una consolle electro-swing.
