Lui si inginocchia e tira fuori dal taschino una “misteriosa” scatoletta in pelle, con una piccola lucina led che illumina il più grande dei diamanti mai visto e con parole dolci sussurra: “Vuoi sposarmi?”. Bene! Se la risposta è sì, il passo successivo sono i preparativi.
Pratiche per il matrimonio civile
Se siete italiani sapete che prima, tra tutti, c’è la burocrazia. Anche se con l’introduzione della legge Bassanini le pratiche per il matrimonio civile si fanno più semplici. Basta che uno dei due sposi si rechi due mesi prima delle nozze, con le carte d’identità di entrambi, allo stato civile del Comune dove avverrà la cerimonia. Qui sarà richiesta la documentazione d’ufficio e fissata la data per il consenso.
Il giorno della cosiddetta “promessa d matrimonio” i futuri coniugi si recano al municipio con i documenti di riconoscimento e i codici fiscali, per acconsentire all’affissione delle pubblicazioni, che saranno esposte per almeno due domeniche consecutive in entrambi i comuni dove gli sposi hanno vissuto nell’ultimo anno.
Da quel momento restano centottanta giorni per celebrare le nozze, altrimenti bisogna ripetere tutto da capo. Se uno degli sposi è minorenne – per fortuna eventualità sempre più rara – bisogna avere il consenso dei genitori affinché possa unirsi in matrimonio.
Pratiche per il matrimonio religioso
Per quanto riguarda le pratiche per il matrimonio religioso, oltre a quelle appena descritte servono anche l’atto di battesimo, da richiedere presso la chiesa in cui si è stati battezzati, il certificato di cresima e lo stato libero ecclesiastico – nel caso uno degli sposi abbia vissuto o abiti da oltre un anno fuori diocesi dai 16 anni in poi – da presentare in carta libera con validità sei mesi.
Anche il parroco deve dare il consenso, che dopo avere verificato se sussistono le condizioni previste dal diritto canonico rilascia la richiesta per le pubblicazioni. Da questo momento si svolgerà tutto come nel civile, ma il matrimonio religioso, è un sacramento e prevede una adeguata preparazione.
È obbligatorio frequentare un corso prematrimoniale, tenuto da sacerdoti esperti in problemi di famiglia.