Le superstizioni e i luoghi comuni sul matrimonio sono molteplici. Soprattutto le persone della vecchia generazione ne conoscono tante e si sentono in dovere comunicarle agli sposi.
Luoghi comuni e superstizioni non sono gli stessi in tutta Italia poiché, ogni regione ha i propri. Vediamo quali sono.
Sicilia
Il meridione è quella parte d’Italia dove le tradizioni sono durea morire.
In Sicilia esiste da secoli l’usanza di portare i doni agli sposi prima del ricevimento. Questi devono essere appoggiati sopra un tavolo imbandito per l’occasione. Sempre secondo la tradizione, in Sicilia non è di buon auspicio sposarsi nei mesi di maggio e agosto (perché in epoca romana in questi mesi venivano commemorato i morti).
Nel modicano, in Sicilia, porta fortuna spargere del vino sull’uscio della casa dei futuri sposi, a Mazara del Vallo, invece, al posto del riso viene lanciato del frumento.
Puglia
In Puglia la maggior parte delle superstizioni è legata al cibo. È uso comune che, insieme alle bomboniere, vengano dati agli invitati dei dolcetti alla mandorla. Se qualche invitato non potrà partecipare al matrimonio, è di buon auspicio fargli recapitare a casa del gelato o dei pasticcini (in base alla stagione).
Molise
Nel Molise, invece, la maggior parte delle superstizioni e luoghi comuni sono legate al vestiario. Secondo la tradizione l’abito nuziale deve essere ricco e sfarzoso, questo perché la sposa deve denotare benessere e distinguersi dalle vedove (che invece si tolgono ogni orpello).
Campania
In Campania porta fortuna la serenata ma anche lanciare a terra piatti e bicchieri di vino ancora pieni perché, in questo modo, viene simboleggiata la verginità della sposa.
Marche
Nelle Marche una superstizione che ancora si riscontra in qualche piccolo paese è quella dell’annuncio dove lo sposo si reca, insieme a un corteo di persone, a casa della futura moglie. Ad attendere la comitiva c’è la suocera che chiede al ragazzo se è intenzionato a portare pace o guerra.
Lazio
Nel Lazio la tradizione vuole che la donna pronunci la frase ‘dovunque tu sia, io li sarò’. Con questa dicitura la novella sposa si dichiara pronta a rinunciare al pater per dichiarare amore al proprio marito. La frase ha origini antiche e tutt’ora viene usata come elemento di buon auspicio.
Un’altra superstizione laziale, questa contro la povertà, prevede che il futuro sposo regali del pane alla famiglia della promessa.
Sempre nel Lazio, più precisamente a Roma, è nata la superstizione del velo che la sposa deve indossare mentre percorre la navata centrale, per proteggersi dagli spiriti maligni.
Emilia Romagna
In Emilia Romagna ci sono diverse superstizioni e luoghi comuni sul matrimonio che riguardano i confetti i quali, anni fa, erano composti da zuccherini da regalare agli invitati dopo i festeggiamenti. Questi dolcetti vengono realizzati dalle donne più vicine alla sposa ma, la superstizione vuole che la sposa non partecipi a questo preparativo (per evitare la cattiva sorte).
Liguria
In Liguria è vietato sposarsi a settembre poiché, un detto proverbiale cita ‘sposa settembrina presto vedovina’. Sempre in questa regione, inoltre, la sposa non deve indossare una collana di perle il giorno del matrimonio perché, secondo la tradizione, ogni perla rappresenta una lacrima (le superstiziose, se vorranno indossare le perle, dovranno ripagare con qualche dono).
Piemonte
In Piemonte gli amici dello sposo tracciano il percorso che parte da casa dei rispettivi futuri coniugi fino al luogo della celebrazione in modo da asciugare le lacrime di ex fidanzato che non potranno intralciare l’unione.
Lombardia
In Lombardia una superstizione vuole che lo sposo tagli in mille pezzi la propria cravatta per venderlo poi agli invitati, in questo modo potrà dimostrare la sua capacità di prendersi cura della famiglia.
Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige
In Valle d’Aosta, se gli sposi incontrano molti bambini nel percorso tra casa e chiesa, avranno un matrimonio lungo e felice mentre, in Trentino Alto Adige, viene fatto un ballo propiziatorio da un amico che ruota intorno alla sposa con delle bamboline in mano (meno bamboline la ragazza riuscirà ad afferrare e più la prole sarà numerosa).