Dopo aver riconosciuto il pastafarianesimo una religione, in Nuova Zelanda, a dicembre scorso, arriva anche l’autorizzazione a celebrare matrimoni. Il 16 aprile, la prima cerimonia nuziale dei pastafariani, seguaci del culto della Chiesa del mostro degli spaghetti volanti. Nel piccolo porticciolo di Akroa, Marianna Fenn e Toby Ricketts, dopo quattro anni passati insieme, convolano a giuste e gustose nozze. Sposi e non tutti gli invitati sono vestiti da pirati, con copricapi dai lunghi capelli rasta. Marianna ha uno scolapasta in testa, il copricapo ufficiale della neo chiesa. La cerimonia è piuttosto classica, sulla falsariga del sacramento cristiano. Sono diverse le formule pronunciate dagli sposi e altri piccoli “dettagli”, come l’anello, rigorosamente di pasta – per Marianna, un rigatone fuoriforma – o le promesse. “Aggiungerò sempre il sale durante la cottura degli spaghetti”, ha declamato Toby. A suggellare il bacio finale fra i due sposini, il filo di uno spaghetto consumato in contemporanea, come nella famosa scena del film Disney, Lilli e il vagabondo.
“Non avrei mai accettato di sposarmi secondo un rito convenzionale – racconta la sposa all’Associeted Press – l’idea di farlo secondo la dottrina pastafariana mi è subito sembrata troppo buona per lasciarmela scappare!”. Il pastafarianesimo è una finta religione, nata nel maggio del 2005, quando il suo fondatore, Bobby Henderson, scrive una lettera contro la decisione del Kansas di insegnare, nelle scuole pubbliche, il creazionismo e la teoria evoluzionistica del “disegno intelligente”, secondo cui la nascita e l’evoluzione della vita sulla Terra si spiega con l’esistenza di una causa intelligente – Dio – piuttosto che con quella darwiniana della selezione naturale. Gli adepti fanno sapere che hanno un solo dogma ed è il rifiuto dei dogmi. Una bella parodia, ma anche un esercizio intellettuale! La Chiesa si basa sul culto dei pirati, considerati gli originali pastafariani, e sostiene che l’universo sia stato creato da un mostro di spaghetti volanti; che in paradiso ci sia un vulcano che erutta birra buona, e all’inferno la birra è svaporata; che Stato e Chiesa debbano mantenere separati i propri ruoli.
Si trovano cultori di questa satirica filosofia in diversi Paesi, anche in Italia. C’è chi si è battuto per ottenere il diritto a indossare il copricapo, lo scolapasta, per la foto del passaporto e la patente. Oltre al matrimonio prevedono altri sacramenti, “Il Pastezzo, l’ordinazione delle Minestre e dei Minestri di culto e l’Estrema Unzione – scrivono sulla pagina Facebook di Pastafariani Italia, – che però non è quando muori, ma quando mangi con le mani la pasta aglio, olio e peperoncino, per esempio”. I ministri di culto si chiamano frescovi in Italia. La loro preghiera è mangiare pasta e affini. Per noi di Fables potrebbe essere anche una notizia montata ad arte e ripresa da fonti solitamente attendibili, come l’Associeted press, la Bbc, The Guardian o The Telegraph, anche il Corriere l’ha riportata. Di sicuro è l’idea giusta per divertirsi a una festa pre-wedding. Per un amico fotografo, il set perfetto per scatti da premio. E se il dress code è scelto con cura, sarebbe un party davvero glamour. Ramen!