FABLES WEDDING HISTORY
C’era una volta, un manipolo di giovani italiani del Sud, campani per la cronaca, con velleità di rendere le notizie di costume, in particolare quelle riguardanti i matrimoni, patrimonio culturale nazionale.
Poco dopo la nascita del parigino Le Journal des Dames, verso la fine del XVIII sec., diedero alle stampe il primo numero di Fables Wedding Magazine: un solo foglio, in formato lenzuolo, di grande carattere.
Col tempo, si aggiunsero molti e audaci collaboratori e globe trotter. Fables era una rivista rivoluzionaria e indipendente, perciò costretta a soccombere sotto la censura napoleonica. La redazione e il direttore furono imprigionati dall’imperatore e le chiavi delle segrete furono buttate nelle fiamme del Vesuvio.
Siete increduli? Oibò! Fate bene, perché Fables Wedding nasce nel XXI sec. e approfitta a piene mani dell’era della rete digitale e della rivoluzione della comunicazione. È un progetto ricco di notizie di moda, curiosità e informazioni imprescindibili per chi sogna o contribuisce alla favola che si realizza il giorno del “Sì, lo voglio!”.
Certo, se fossimo vissuti tra il l XVIII e il XIX sec., lì dove si creavano miti come Cenerentola o La bella addormentata, noi di Fableswedding.com avremmo comunque pubblicato il nostro notiziario e lo avremmo fatto come in queste pagine. Forse avremmo scritto e minato il rito dell’esposizione del lenzuolo macchiato di sangue, dopo la prima notte di nozze; dato vita a discussioni politiche, da salotto intellettuale, per il riconoscimento dei diritti delle coppie, di qualsiasi razza e religione.
Avremmo messo in campo tutte le nostre capacità, per scovare le modiste e i sarti più all’avanguardia. Suggerito come organizzare un banchetto chic e gustoso, per intere comunità; i pranzi allargati erano un must, per tutte le classi sociali. Commentato il matrimonio della giovanissima Regina Vittoria con il cugino tedesco, il Principe Alberto, la prima a sposarsi in abito bianco, di satin e pizzo Honiton.
Studiato le prime fotografie, per proporre lo stile giusto per il giorno del sì, unico e indimenticabile; oppure osservato le mode suggerite dalla Contessa di Castiglione.
Probabilmente i nostri lettori sarebbero stati i genitori e i nonni degli sposi, i wedding planner dell’epoca.