Chi l’ha detto che ci si sposa una sola volta? Nell’era dei divorzi lampo probabilmente aumenteranno i secondi matrimoni e perché no anche i terzi.
Ma come comportarsi? Ecco la nostra breve guida alle seconde nozze. Non esistono dogmi assoluti, ma semplici regole sono dovute e necessarie per evitare di ridicolizzarsi davanti ad amici e parenti.
Innanzitutto niente clamore per l’annuncio. I primi a saperlo devono essere i figli avuti da precedenti matrimoni. È molto importante! Investiteli dell’onore di fare le damigelle, o di portare gli anelli, o di accompagnarvi all’altare, ma non date per scontato che vogliano essere coinvolti.
Chiedeteglielo. Se esprimono riluttanza, non insistete. Rassicurateli che la loro presenza sarà apprezzata, indipendentemente dai ruoli e fateli sedere al vostro tavolo durante il ricevimento.
Gli invitati
Invitate solo i parenti e gli amici più intimi. Non è di buon gusto ospitare l’ex coniuge, anche se i rapporti sono buoni; se sono pessimi allora bisogna essere accorti anche nella scelta degli amici, non mettete in imbarazzo quelli “in comune”, con una presa di posizione non voluta.
I cartoncini d’invito non sono ben visti la seconda volta, ma se proprio volete ricordate che sono gli sposi ad annunciare il matrimonio. Se avete dei bambini, una idea molto bella è quella di includerli nell’invito. Per esempio: “Sofia Rossi con i figli Giulia e Matteo e Michele Bianchi con il figlio Lorenzo, richiedono il piacere della vostra presenza, in occasione dell’unione delle loro famiglie”.
Oppure: “Giulia, Matteo e Lorenzo annunciano il matrimonio di mamma Sofia e papà Michele”. Ad ogni modo è meglio e più comoda una telefonata. Evitate mail o sms!
Abbigliamento Sposa
Lascia che la tua personalità emerga e indossa l’abito che più ti emoziona. Si consiglia di evitare lo strascico e il velo, tradizione delle prime nozze; sostituiscilo con fiori freschi o un capello.
Sposo: vale lo stesso discorso. Indossa quello che ti fa sentire meglio, non sentirti obbligato da convenzioni o tradizioni.
Da sapere
Per la burocrazia occorre la copia integrale dell’Atto di matrimonio precedente, rilasciata dal Tribunale del comune in cui è avvenuto il matrimonio, con l’annotazione dell’avvenuto annullamento.
Se sono trascorsi meno di 300 giorni dal divorzio, serve la copia autenticata della sentenza. Ai vedovi è richiesta la copia integrale dell’atto di morte. In ogni caso il “secondo sì” va celebrato in Comune o comunque con rito civile.
La legge, anche in caso di seconde nozze, dà diritto a una licenza matrimoniale di quindici giorni.