Bonus matrimonio 2021, ci sono ancora le detrazioni per gli sposi?

Il bonus matrimonio 2021 ha lasciato l’amaro in bocca ai futuri sposi, che non potranno usufruire delle agevolazioni inizialmente previste. Tuttavia potranno accedere all’assegno congedo matrimoniale INPS. Sorridono invece gli operatori dei settori wedding, intrattenimento e horeca, che potranno beneficiare di contributi a fondo perduto. Vediamo come funziona il bonus matrimonio 2021 che punta a sostenere soprattutto le imprese impegnate nel settore wedding.

Bonus matrimonio 2021: addio alle detrazioni

Il bonus matrimonio 2021 inizialmente prevedeva una detrazione del 25% sulle spese per la cerimonia, fino ad un massimo di 25.000 euro. Tale misura doveva essere valida dal 2021 fino al 2023 per tutte le spese, documentate e sostenute in Italia, necessarie per il matrimonio.

Il finanziamento, stanziato in 40 milioni di euro, sarebbe dovuto essere suddiviso in 5 quote annuali fino ad un massimo di 6.250 euro.

I servizi che rientravano nella misura erano:

  • catering e ristorazione;
  • affitto dei locali;
  • servizio fotografico;
  • servizio di trucco ed acconciatura;
  • abiti degli sposi;
  • addobbi floreali;
  • servizi di wedding planner.

Al momento l’agevolazione è stata bloccata, ma i futuri sposi possono accedere ad un’altra misura, l’assegno congedo matrimoniale INPS.

Cos’è e come funziona l’assegno congedo matrimoniale INPS

L’agevolazione sulle spese di matrimonio avrebbe sicuramente fatto comodo ai futuri sposi, che comunque possono accedere all’assegno congedo matrimoniale, misura già disponibile da un po’ di tempo.

Chiamata anche bonus sposi, tale misura è un assegno dato per un congedo straordinario, come appunto un matrimonio, civile o religioso, del quale usufruire entro 30 giorni dalla cerimonia.

L’assegno spetta ad entrambi gli sposi, se ne hanno diritto. I lavoratori che ne possono usufruire sono: operai, lavoratori a domicilio, apprendisti e marittimi di bassa forza dipendenti di aziende industriali, artigiani e cooperative.

A seconda della tipologia di lavoratore, l’assegno può variare da 7 ad 8 giorni di retribuzione nelle seguenti modalità:

  • l’importo equivale a 7 giorni di retribuzione per operai ed apprendisti;
  • l’importo equivale a 7 giornate medie di guadagno per i lavoratori a domicilio;
  • l’importo equivale ad 8 giornate di salario medio giornaliero per i marittimi.

In tutti e 3 i casi bisogna detrarre dalla retribuzione quotidiana il 5,54% a carico del lavoratore.

Tale strumento è cumulabile con l’indennità INAIL derivante da infortunio sul lavoro fino al raggiungimento dell’importo che sarebbe spettato come titolo di retribuzione. Non è invece cumulabile con prestazioni di malattia, maternità, trattamenti di disoccupazione e cassa integrazione ordinaria e straordinaria, in quanto ritenute sostitutive della retribuzione.

Per quanto riguarda i termini di presentazione della domanda, i lavoratori occupati devono presentarla al datore di lavoro alla fine del congedo, e non oltre i 60 giorni dal matrimonio.

I lavoratori disoccupati oppure richiamati alle armi devono invece presentare domanda presso l’INPS entro un anno dal matrimonio.

Contributo a fondo perduto per le imprese di wedding

Il bonus matrimonio fondamentalmente è destinato solo alle imprese di wedding, che possono accedere ad un contributo a fondo perduto. Gli sposi possono comunque beneficiarne trasversalmente poiché le imprese che erogano servizi di wedding, ricevendo un sussidio dallo Stato, possono calmierare i prezzi.

Con la conversione del decreto n. 73-2021, per il 2021 sono stati stanziati 60 milioni di euro per sostenere le imprese impegnate nel wedding, nell’intrattenimento e nell’horeca fortemente penalizzate dalla chiusura imposta dai lockdown.

10 milioni di euro sono destinati, entro il 2021, alle imprese dell’horeca; altri 10 milioni invece sono destinati alle imprese operanti nel settore dell’intrattenimento e dell’organizzazione di feste e cerimonie.

I fondi verranno comunque distribuiti tenendo conto delle differenze di fatturato annuale che intercorrono tra il 2020 ed il 2019. L’efficacia delle disposizioni è inoltre subordinata all’autorizzazione della Commissione europea.

Uno specifico decreto del ministro dello Sviluppo economico, d’accordo con il ministro dell’Economia, chiarirà meglio le modalità di fruizione dell’agevolazione, e dovrà essere adottato entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto Sostegni bis.

Fonte foto: Pixabay

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