Proposta di matrimonio romantica, come testimoni alberi monumentali

Calarsi nel verde è un vero e proprio elisir di felicità. È ideale quindi, per una proposta di matrimonio romantica – implicita promessa di tale sentimento – trovarsi in prossimità di parchi e boschi. Gli alberi monumentali, opere d’arte della natura, sono testimoni di storia, cultura e potrebbero esserlo anche di un fidanzamento. Marco Nieri, bioricercatore, e autore, insieme a Marco Mencagli, agronomo, di ‘La terapia segreta degli alberi’ (Sperling&Kupfer, 2017), sostiene che: “Stare a contatto con la natura dà calma e serenità. Regola il battito cardiaco, attenua l’aggressività. Stimola le capacità cognitive. Alza le difese immunitarie”.

Gli studiosi affermano che vivere a una distanza di 300 metri da un parco, riduce del 42% lo stress rispetto a chi invece si trova a un chilometro di distanza. “Forse è esagerato dire che le piante danno la felicità – prosegue Nieri – ma certamente aiutano il buonumore. Contribuiscono a sbloccare quei freni interni, quei legacci che producono uno stato di infelicità”. Per la location della proposta di matrimonio romantica, suggeriamo nove alberi secolari, 9 grandi patriarchi verdi d’Italia, accanto ai quali abbracciarsi e giurarsi l’eternità. Sono le radici della nostra storia, tutelati e protetti per legge, da ammirare e scoprire in tutta la penisola del tricolore.

Le piante più antiche del nostro Paese sono considerate veri monumenti, testimoni di leggende, simboli del nostro patrimonio naturale. Sono querce, faggi, pini, lecci, castagni, olivi e larici ultrasecolari. Ne tutelano la conservazione molte associazioni, tra cui quella dei Patriarchi della Natura, che dal 2006 studia i vecchi alberi d’Italia, raccogliendone documenti e informazioni. Nel tempo l’associazione ha realizzato un archivio aggiornato periodicamente, dove sono registrate e memorizzate oltre 12 mila piante, ritenute di notevole interesse per età, dimensione, rarità e per il valore scientifico, storico e paesaggistico.

L’olivo di San Baltolu di Luras

Luras – Olivastri millenari (courtesy Gianni Careddu)

Il selvatico olivo di Luras, sulle sponde del lago Liscia in provincia di Sassari, è l’albero più antico d’Italia. Supera i 4 mila anni d’età. Ospita sotto i suoi rami e la sua immensa chioma centinaia di pecore al pascolo. Il nome in sardo è S’Ozzastru, l’olivastro. Le sue misure sono impressionanti: è alto 14 metri e la circonferenza della chioma è di 23 metri e 12 metri quella del tronco. Immaginatevi seduti e accovacciati sulle sue radici, non è romantico? Anche se la proposta di matrimonio è lontana, può essere un momento tanto suggestivo che non immaginare una vita insieme, è peccato mortale!

Il castagno dei Cento Cavalli

È patrimonio dell’Unesco, il maestoso e antichissimo castagno che si erge nel parco dell’Etna, nel comune di Sant’Alfio in provincia di Catania. Le sue dimensioni sono da record: 22 metri di circonferenza del tronco e altrettanti di altezza. Ha un età compresa tra i 3mila e i 4mila anni. La leggenda narra che sotto le immense fronde del castagno trovarono riparo da un temporale, cento partecipanti a una battuta di caccia di Giovanna la Pazza, tra cavalieri e dame. Da qui il nome. Di sicuro, un flash mob, dopo un picnic, per una proposta di matrimonio romantica, “ci sta tutto!”.

Il cipresso di Vernazza

È l’albero più vecchio della Liguria. Veglia come un campanile il santuario di Nostra Signora di Reggio a Vernazza, in provincia di La Spezia. Il pizzuto e rigoglioso cipresso di 800 anni, ha misure da record: è alto 23 metri e ha un diametro di mezzo metro. Considerato simbolo di longevità e vita eterna, venne piantato dopo la costruzione del santuario di Vernazza. Considerate che si raggiunge lungo un sentiero lastricato e ombreggiato da altri alberi secolari. Questa location ci fa pensare a una proposta di matrimonio romantica, non tanto per la meta, ma proprio per il percorso. Adatta a una coppia di sposi molto spirituali, è una passeggiata da vivere sussurrandosi parole d’amore.

Il fico di Badia Cavana

“All’ombra di un fico, mi ha chiesto di sposarlo”, non suona romantico? È il fico più antico d’Italia. Sorge nel comune di Lesignano de’ Bagni, in provincia di Parma. È una pianta ultracentenaria, con una chioma di 50 metri di diametro e 7 d’altezza. Sorge su una verde altura, nei pressi dell’abbazia romanica San Basilide a Badia Cavana, fondata nel 1100 da San Bernardo degli Uberti, vescovo di Parma. Il fico si trova proprio su un crocevia di importanti tracciati, percorsi da pellegrini, commercianti e artigiani che trovavano ospitalità nel monastero benedettino. La longevità della pianta, dall’enorme e rigoglioso cespuglio e dal tronco formato da tanti fusti, è in gran parte dovuta alla sorgente di acqua pura, che scorre alla base.

La quercia delle Checche

Quercia delle Checche – Val d’Orcia

Un’imponente roverella, una quercia comune di 370 anni, domina la Val d’Orcia nei pressi di Pienza. La sua chioma è così grande che venne utilizzata come nascondiglio dai partigiani, durante la Resistenza. Una leggenda popolare dice che furono le streghe a dare ai rami un aspetto nodoso e contorto. Il nome deriva dalle gazze, in Toscano checche, che nidificano tra i suoi grandi rami. E qui potreste vivere l’inizio della nuova avventura: l’organizzazione del matrimonio. Con i migliori auspici di un albero magico e rassicurante. Location perfetta per fidanzati appassionati di film fantasy.

Il pino del parco nazionale del Pollino

Ha 1230 anni Italus, il pino che a quasi 2 mila metri d’altezza svetta con i suoi rami contorti, modellati dal vento, tra i costoni rocciosi del Parco in Calabria, non lontano dal confine con la Basilicata. Il pino loricato è una specie endemica del Pollino, che ne ospita ormai solo pochi esemplari, tutti alberi ultracentenari, la cui corteccia ricorda nella trama la corazza dei guerrieri romani, detta appunto lorica. Italus è il pino loricato più antico d’Europa con i suoi 10 metri d’altezza. Una proposta di matrimonio romantica all’ombra di questo simbolo, porta con sé un messaggio chiaro. “Sono qui, testimone e riparo, lo sarò per sempre, finché Dio lo vorrà e vorrei lo volessi anche tu”.

Il pino di Lenne

Boschi di pino d’Aleppo circondano la foce del fiume Lenne, in località Pino di Lenne, a pochi chilometri da Taranto. La paradisiaca città pugliese, citata da Tito Livio e ambita da registi per girarvi film e videoclip, ospita il pino d’Aleppo più antico d’Europa. Alto 20 metri e con una circonferenza di 4 metri, è stato messo a dimora più di 300 anni fa. Tutt’intorno svettano altri pini d’Aleppo tra dune, vegetazione fluviale e una spiaggetta da sogno. Che ne dite di una proposta di matrimonio romantica, tra tuffi, schizzi e spruzzi?

I larici della Val d’Ultimo

Nel bosco di conifere di Santa Gertrude, frazione della Val d’Ultimo, nel parco nazionale dello Stelvio, svettano tre maestosi larici, che secondo gli esperti hanno 2.200 anni d’età. Le piante millenarie sono veri giganti della natura. Il più alto misura 38 metri e il più grosso ha una circonferenza di 8 metri. Il terzo esemplare può ospitare, all’interno del suo tronco cavo, un uomo in piedi o magari in ginocchio, mentre proclama il suo: “Mi vuoi sposare?”. E’ la location giusta per un uomo dall’indole romantica, ma che ha da farsi perdonare.

Il larice della Valmalenco

Per ammirare la sua miracolosa longevità è stato creato il “sentiero del larice millenario”, che conduce a quota 2.160 metri. Qui svetta il vecchio larice di 1062 anni, tra le conifere più datate d’Europa. La comunità montana Valtellina di Sondrio e il Cai della Valmalenco hanno messo in sicurezza il tracciato che sale in Val Ventina: si parte dai rifugi Gerli e Ventina e in mezz’ora si raggiunge una piccola foresta, dove vive e gode di ottima salute l’antica pianta. Location per una proposta di matrimonio romantica, se si amano le passeggiate in montagna, o per chi vuole guardarla negli occhi, senza trucco, tacchi e parrucchiere e chiederle amore eterno, magari col fiatone.

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