La collezione maschile f/w 2015-16 Giorgio Armani, si allontana dal mito bellicoso legato all’universo maschile, per proporci una sensibilità romantica come dichiara il tema: romance del défilé.
Sulle note della colonna sonora di Downton Abbey, sfida i nemici, con un’eleganza pacata, e ci propone una nuova arma di seduzione. Il dettaglio della collezione è il ritorno all’uomo stesso, e in questo Armani non ha mai deluso.
Un’iconoclasta che non esaspera l’anarchia della propria immagine, ma si batte per distribuire un patrimonio di raffinatezza da nobile d’altri tempi. Solitario, lo immaginiamo passeggiare su strade illuminate a petrolio, come quelle del primo trentennio di secolo.
L’aria sospirata a volte nascosta in un collo alto, altre piegata nell’abbraccio di un cardigan. Riflessivo, guarda con aria assorta il presente, mentre approfitta del passato con pantaloni dalla vita alta e dal cavallo sceso, dettagliati da pence.
Il gusto orientale contraddistingue le pieghe laterali a fisarmonica, che sagomano e slanciano l’immagine ma senza affliggerne i movimenti. La contrattura di stile sostituisce la camicia con il gilet di lana aperto, sotto giacche corte di cashmere e vigogna, dai volumi doppiati e dal carattere rilassato, in cui si intravede un lembo di pancia. Una linea nera sottolinea l’occhio.
I cappelli-elmetto in pelle, coordinati ai pantaloni della stessa foggia incupiscono, traghettano uno stile militar friendly. La cravatta, quando si scorge, è una sottile linea di velluto; altre volte, lascia spazio a un collo nudo. Scarpe, con suola carrarmato e rifiniture lucide, confermano l’indole da killer di cuori.
La condìcio sìne qua non, per calarsi in questo thriller, è la tonalità dei colori. Il grigio vapore, re di periferia, cospira col blu notte. Il velluto verde pineta si confida con il marrone faggio dei borsoni in alligatore e dei guanti, per una conversazione di elogio alla terra.
Con il nero si fa giorno in passerella e anche l’umore assorbe la volontà sanguigna del burgundy, per lanciarsi in questo viaggio di riscoperta, attraverso un nuovo modo di guardare a se stessi.