Marocco, tra profumi e danze sacre

Avvolta come una donna in un velo nero, il Marocco si stanzia nel versante occidentale dell’Africa. A Tangeri, la città bianca, viviamo la prima persuasione. Divisa in piccolo e grande Socco è la gloria dei tempi passati. Ha ospitato la cultura hipster e beat con le prose dedicate da Burroughs, Truman Capote e Kerouac. Il museo della Legazione americana rappresenta la reliquia più internazionale. Proseguendo l’itinerario incontriamo Fés. L’ingresso Bab Boujloud è il punto di partenza per scoprirla. Il blu e il verde islamico, increspato dall’oro delle pareti, ipnotizzano come un concerto di musica gnawa/sacra, celebrato nel festival di questo centro. L’Attarine Meders o università coranica, risplende nelle maioliche lucide dai soffitti inarcati, decorati da legni incisi in carattere cufic. Per assorbire l’ostilità del Sahara ci spostiamo a Meknes che fa da intermediaria.

Conosciuta anche come la Versailles occidentale, da qui partono molti tour nel deserto nel mito delle traversate sulle dune con gli accampamenti nomadi, fatti da tende-tappeto sotto cui viene degustato il whisky berbero, il the nero. La valle del Dadès e Quarzazate sono diventate set di film come Guerre stellari e il Gladiatore. Se non vi si addicono i safari, soggiornate nei fantastici riad di lusso a Marrakech, la perla del Sud o città rossa, dove tutto, dalle case dalle mura scrostate, fino al centro della medina è bagnato con tonalità ocra. Seguiamo i lastricati in mattone crudo per raggiungere i souk. Tajine e couscous danno il benvenuto come piatti tipici. Si affollano poi bancarelle di stoffe, vetri e ceramiche colorate, tappeti dall’intensità tramonto, lampade in metallo con riflessi oro-argento.

L’imbrunire fa palpitare il centro come un cuore. Sospinti dal cibo respiriamo le spezie nella promiscuità della frutta secca, mentre le pentole degli ambulanti esalano aromi dai gusti confusi. Carne e formaggi di capra, pane e fritture. Ovunque, il sapore rinfrescante della menta nel the. Piazza Djema el Fna è l’incontro vero con l’ospitalità del popolo. L’allure snob-chic dei quartieri francesi della Nouvelle Ville si intrattiene nei caffè all’aperto, con negozi e hotel di lusso per cancellare la semplicità e offrirsi alla ricchezza. La capitale Rabat, invita al sito di Chellah, rovine romane oggi occupate da famiglie di cicogne. Il Mausoleo a Maometto V crea l’incanto per le coppie al tramonto. Nel frequentato scalo di Casablanca, terminiamo il tour imperiale. Il mistero della moschea di Hassan II si trascina come il richiamo del muezzin. L’imponente minareto è il più alto al mondo.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here