Non c’è niente che racconti un uomo meglio del suo nodo cravatta. E’ il punto in cui cade l’occhio, il particolare che fa la differenza. Una cravatta con un nodo sbagliato o semplicemente fatto male, perde di valore e di bellezza compromettendo l’intero out-fit. Il nodo alla cravatta è un dettaglio così importante, da essere addirittura regolamentato, nel secolo passato, da piccoli trattati. Tante le tipologie possibili, ognuna con un proprio schema di esecuzione e una propria storia.
E infatti sono molti i modi per sbagliare il nodo alla cravatta. Può essere troppo piccolo, eccessivamente largo, troppo corto, stretto o sgualcito. Il classico nodo da cravatta, il più comune e diffuso per la semplicità di realizzazione, è chiamato semplice, four in hand o régate. E’ ideale per le corporature slanciate e facilmente adattabile a tutti i tipi di collo di camicia e a tutti i tipi di cravatta. Perfetto per tutti i giorni è il nodo cravatta doppio semplice, è lo stesso modello del four in hand, ma con un giro in più. È consigliato con delle cravatte sottili. Anche il nodo piccolo è veloce ed è perfetto per colli stretti e per cravatte spesse.
Il nodo cravatta in stile Windsor – prende il nome dal duca di Windsor – è la scelta ideale per le grandi occasioni e per le cerimonie importanti. Imponente per volume, triangolare e complesso da realizzare, per essere perfetto deve cadere al centro del collo. E’ preferibile indossarlo con camicie con colli aperti, come quello italiano. Particolare ed elegante, il nodo Pratt – reso popolare dal celebre presentatore televisivo americano Jerry Pratt – è nato durante gli anni ’80. Molto grande e voluminoso è perfetto con cravatte di seta non troppo spesse, da abbinare a camicie dal collo aperto.
Diviso in due parti, comodo e decentrato, il nodo cravatta all’italiana – molto in voga per il suo aspetto sbarazzino e inedito – è una scelta originale e raffinata in perfetto stile tricolore. Lo splendido ed elegantissimo nodo Onassis – ideato negli anni sessanta dall’armatore greco Aristotele Onassis – è morbido e di grande effetto, per eseguirlo è necessaria una pinzetta “modello Onassis” da inserire all’interno della cravatta.
Come annodare il papillon
Inizia con il papillon avvolto intorno al collo con le cuciture rivolte verso il basso e il lato destro più lungo della sinistra. Posiziona l’estremità destra sopra l’estremità sinistra, formando una X appena sotto il mento. Fai passare l’estremità più lunga dietro la ‘X’ per creare un nodo semplice simile al primo nodo mentre leghi i lacci delle scarpe. Tira con forza e lascia l’estremità più lunga appoggiata sulla spalla.
Posizionando il dito indice sulla parte più ampia della curva dell’estremità più corta, piegalo per creare una forma ad arco. Posiziona la punta piegata sul collo con l’estremità più corta il più vicino possibile al collo. Tenendo l’arco creato sopra con l’indice e il pollice della mano sinistra, porta l’estremità più lunga verso il basso, sulla parte più corta nel mezzo dell’arco. Usando la mano destra, piega la parte più lunga indietro verso il petto, pizzica la piega e raddoppia la punta per formare un’ala.
Infila la punta piegata dell’estremità più lunga dietro la punta piegata dell’estremità più corta e attraverso il cappio che hai formato quando lo hai passato per la prima volta dietro il nodo. Con le ali al loro posto, tirare i passanti dietro di loro per stringere il nodo anteriore verticale. Tieni giù la parte anteriore del nodo con un dito e muovi le ali fino a renderle simmetriche. Apporta le modifiche finali. Assicurati che il papillon sia piatto e orizzontale. Hai finito! Ora sai come annodare un papillon.