Claddagh ring: storia e simbolismi dell’anello degli innamorati

Se cerchi un’idea originale per sorprendere la tua futura sposa (o sposo), o se vuoi scegliere un oggetto denso di significati e annunciatore di una vita futura insieme, chiedi del Claddagh ring. Meglio noto come l’anello degli innamorati, è uno dei simboli della cultura irlandese e ha la forma di due mani che abbracciano un cuore sormontato da una corona.

Significati Claddagh ring

Nella terra dei folletti lo scopo per cui è scelto è manifestato dal modo in cui si indossa. Amicizia: mano destra, con la punta del cuore rivolta verso la punta delle dita. Fidanzamento: mano destra, con il cuore puntato verso il polso. Matrimonio: mano sinistra con il cuore puntato verso il polso. Le origini del Claddagh ring sono avvolte e accompagnate da leggende misteriose, affascinanti e diverse tra loro, ma tutte univoche nell’interpretazione dei simboli. Il cuore simboleggia l’amore; le mani, l’amicizia e la corona è simbolo di fedeltà e lealtà.

La storia

Secondo la storia più antica, l’anello risale ai tempi degli dei celti, quando Dagda, dio del sole, si innamorò di Anu (col tempo Danu), la dea di tutto il firmamento e progenitrice dei Celti. Dal loro amore nacque Beathauile, ossia l’umanità intera, la vita stessa. Per questo amore fu creato il Claddagh Ring, dove la mano destra rappresenta Dagda, la sinistra Anu, la corona Beathauile, e il cuore l’umanità. Un’altra è legata al trifoglio, uno dei simboli più antichi della Trinità tra gli irlandesi: la corona sarebbe il Padre, la mano sinistra il Figlio e la destra lo Spirito Santo, tutti confluenti sul cuore che simboleggia tutti gli uomini.

L’anello però appare per la prima volta circa 400 anni fa, nel villaggio di Claddagh, presso la baia di Galway, grazie all’abilità di Richard Joyce. Si racconta che il giovane viaggiasse verso le Indie Occidentali, quando la nave fu assalita dai pirati moreschi; tutte le persone a bordo furono fatte prigioniere e vendute come schiavi. Joyce andò a un orefice arabo, che gli insegnò la sua arte. Quando William III° ottenne il rilascio di tutti i prigionieri, l’orafo gli propose la mano dell’unica figlia e metà dei suoi averi, in cambio della promessa che Richard sarebbe rimasto a lavorare con lui.

L’irlandese rifiutò e tornò a casa, dove lo aspettava la sua amata, per la quale, durante la schiavitù aveva realizzato il primo Claddagh ring in oro, come simbolo dell’amore che sopravvive anche alla lontananza. L’anello divenne ben presto la dote delle spose, regalo che le madri passavano alle figlie nel giorno del loro matrimonio. Oggi l’anello è disponibile in moltissime versioni, per uomo e per donna, in oro, argento, bronzo, con diamanti e pietre preziose. E se lo regalate alla vostra futura sposa (o sposo) occhio a farglielo indossare correttamente!

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